Come ti sterilizzo l’immigrata (nera)

Un articolo da “The Indipendent”, periodico britannico, uscito il 27 gennaio: la coincidenza della gravissima denuncia col Giorno della Memoria è piuttosto impressionante. La traduzione e i neretti sono miei. Qui l’articolo originale. Segnalato da Anna Meldolesi su Twitter.

Israele ha ammesso per la prima volta di aver somministrato iniezioni contraccettive a immigrate ebree etiopiche, spesso a loro insaputa o senza il loro consenso.

injection for birth control (Depo Provera)

Il governo in passato aveva negato la pratica, ma il direttore generale del Ministero della Salute israeliano ha ora emanato l’ordine ai ginecologi di interrompere la somministrazione del farmaco. Secondo un reportage su Haaretz, i primi sospetti erano stati sollevati da un giornalista, Gal Gabbay, che ha intervistato più di 30  donne etiopi per cercare di capire le ragioni del crollo vistoso della natalità nella loro comunità.

Viene riportata la dichiarazione di una delle donne etiopi: “Loro (il personale medico) ci dicevano che si trattava di vaccinazioni. Ce le facevano ogni tre mesi. Noi dicevamo loro che non le volevamo.” Si ritiene che alcune delle donne siano state costrette ad assumere il farmaco durante la permanenza in campi di transito in Etiopia.

Shana Tova to New Ethiopian Immigrants 2009

Si pensa che il farmaco in questione sia il Depo-Provera, che viene iniettato ogni tre mesi ed è considerato un contraccettivo molto efficace e di lunga durata. 

Quasi 100 000 Ebrei etiopi si sono trasferiti in Israele grazie alla “Law of Return”, a partire dagli anni Ottanta, ma la loro identità ebraica è stata contestata da alcuni rabbini. (…)

Haaretz

Haaretz ha pubblicato un estratto da una lettera inviata dal Ministero della Salute alle unità sanitarie che somministravano il farmaco. Nella lettera viene data l’indicazione ai medici di “non rinnovare le prescrizioni di Depo-Provera  alle donne di origine etiope laddove per qualsiasi ragione sussista il pericolo che esse possano non comprendere le conseguenze del trattamento“.

Sharona Eliahu Chai, avvocato dell’Associazione per i Diritti Civili in Israele (ACRI), ha dichiarato: “Quanto risulta dalle inchieste sull’uso di Depo-Provera sono estremamente preoccupanti, e sollevano dubbi di politiche sanitarie dannose e con implicazioni razziste, in violazione dell’etica medica. Il Direttore generale del Ministero della Salute ha fatto bene ad agire sollecitamente nel proporre nuove linee guida”.

Approximate area of Ethiopian Jews (Beta Israel).

L’area dell’Etiopia da cui provengono le immigrate (Beta Israel). (immagine: Wikipedia)

Altre testate online che riportano la stessa notizia: 

Informazioni su Vittoria

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